Pesci marini tropicali: costi, cattura e provenienza

Il 90% dei pesci marini tropicali sono di cattura. Scopriamo in questo articolo come vengono determinati i prezzi in base alla cattura e alla provenienza.


Pesci marini costi

Di Michele Sartini

Molto spesso ciò che frena le persone ad avventurarsi nel mondo dell’acquariologia marina è il l’elevato costo delle attrezzature tecniche, dei sistemi di trattamento dell’acqua, dei pesci e dei coralli. Se per l’acqua dolce i prezzi partono da pochi euro per un singolo pesciolino per l’acqua salata la musica cambia.

Il prezzo dei pesci marini tropicali è infatti determinato da molteplici fattori, come:

  • la disponibilità,
  • facilità di reperimento,
  • zone di pesca,
  • quantità,
  • profondità di cattura,
  • limitazioni di prelievo, ecc…

Vediamo più nel dettaglio di cosa stiamo parlando in questa guida che probabilmente è la più completa del web.

Provenienza

È molto importante precisare che ancora oggi il 90% dei pesci marini tropicali sono di cattura, ovvero prelevati dalle barriere coralline per essere immessi nel commercio dell’acquariologia.

Tra le zone principali per il prelievo dei pesci vi sono

  • Indonesia,
  • Polinesia,
  • Filippine,
  • isole Hawaii,
  • isole Fiji,
  • Mar Rosso,
  • Sri Lanka,
  • Kenya e molte altre.

Avete fatto caso che alcuni pesci provenienti dalla stessa area geografica hanno tutti un costo alto? Tra queste zone vi sono ad esempio il Mar rosso e le isole Hawaii.

Pesci endemici di questi mari hanno un costo maggiore rispetto alle altre zone, il che è dato principalmente dalle limitazioni imposte dai governi di tali paesi. Un pesce che tutti conosciamo e possediamo è lo Zebrasoma flavescens, che negli ultimi anni ha avuto un incremento di prezzo notevole, proprio per le limitazioni alla cattura imposte dal governo hawaiano.

Stesso discorso vale per Acanthurus sohal (endemico del mar Rosso). È la legge della domanda e dell’offerta, più ce ne sono disponibili, minore sarà il costo, meno ce ne sono maggiore sarà il costo. Alcuni pescatori che si occupano di pesca a scopo acquariofilo nei paesi più poveri come per esempio le Filippine, ancora oggi malgrado sia una pratica vietata, utilizzano sostanze tossiche come il cianuro per stordire i pesci catturandoli più facilmente.

Tale pratica è molto pericolosa per i poveri pesci, il cianuro va infatti ad intaccare il fegato determinando danni irreparabili all’animale. Se il vostro pesce apparentemente sano muore 1 o 2 mesi dopo l’acquisto, una delle cause potrebbe essere questa.

Difficoltà di cattura dei pesci marini tropicali

pesca cattura pesci

Senza ombra di dubbio la difficoltà di cattura è il fattore che più influenza il prezzo dei pesci marini.

Alcune specie infatti vengono definite “di profondità”, ovvero che si trovano a decine o anche centinaia di metri nei pendii rocciosi della barriera corallina.

Maggiore è la profondità in cui si trova il pesce e maggiore sarà la sua difficoltà di cattura per ovvi motivi pratici, in quanto molte di queste specie vanno a procacciarsi il nutrimento in profondità o a rintanarsi nelle gorgonie, come il pesce falco.

Quarantena e spedizione

I più grandi ed importanti esportatori di pesci marini tropicali si trovano in Indonesia, più precisamente a Bali e Giacarta, mentre gli esportatori africani situano in Kenya e in Mar Rosso.

Una volta prelevati i pesci vengono immediatamente trasferiti in grandi vasche dove rimangono dai 10 ai 15 giorni. Durante questo lasso di tempo i pesci imparano ad adattarsi in maniera graduale alla vita in acquario e ad un nuovo modo di alimentarsi. Quando devono essere spediti ai grossisti europei per via aerea i pesci vengono trasportati singolarmente in sacchetti di plastica appositi riempiti con 1/3 d’acqua e 2/3 si ossigeno. In tal modo, l’autonomia dell’animale nel sacchetto è di circa 48 ore.

Prima della consegna i pesci rimangono a digiuno per un paio di giorni per evitare di inquinare con gli escrementi la poca acqua in cui viaggeranno. Per ovviare questo problema, oltre al digiuno preventivo, vengono solitamente messi nel sacchetto dei carboni attivi o granuli di zeolite. I sacchetti contenenti i pesci vengono a loro volta messi all’interno di box in polistirolo, che garantiranno l’isolamento termico, con l’inserimento di scaldini chimici in inverno e ghiaccio secco in estate.

Pesci marini tropicali, perché catturarli e non riprodurli?

Da un punto di vista etico il prelievo dei pesci dal loro habitat naturale potrebbe sembrare una cosa sbagliata, sicuramente per un pesce essere prelevato dall’oceano per poi finire chiuso in 5 vetri non è sicuramente la cosa migliore, ma guardando il lato positivo della cosa i pesci dopo un po’ si abituano senza problemi alla cattività.

I pesci marini sono notevolmente più complessi da riprodurre in cattività a differenza dei pesci d’acqua dolce, in quanto necessitano di condizioni particolari che non sempre, anzi quasi mai sono replicabili in cattività.

I pesci marini tropicali appena nati conducono uno stile di vita planctonico. Necessitano di un alimentazione che praticamente è impossibile o quasi da proporre in cattività, altre cause sono l’assenza di un dimorfismo sessuale nella gran parte delle specie conosciute, nonché la necessità per alcuni pesci come chirurghi, balestra o farfalla di avere enormi spazi a disposizione per poter tenere più esemplari in una sola vasca.

I Pomacentridi del genere Amphiprion sono quasi esclusivamente riprodotti in cattività da tempo, l’Ocellaris è l’esempio più eclatante, è infatti estremamente facile da riprodurre in cattività, ciò avviene perfino negli acquari domestici.

Vediamo ora i pregi e i difetti delle specie catturate ed allevate in cattività.

Pregi pesci di cattura

  • costo minore,
  • colorazione più accentuata,
  • tutte le specie sono disponibili.

Difetti pesci di cattura

  • prelievo dal loro habitat naturale,
  • spesso riscontrano difficoltà ad alimentarsi,
  • prima della vendita vanno stabulati e quarantenati,
  • pericolo di intossicazione da eventuale cianuro.

Pregi pesci allevati

  • assenza dell’impatto sulla specie in natura,
  • costante disponibilità sul mercato,
  • non presentano difficoltà nell’alimentarsi.

Difetti pesci allevati

  • costo maggiore,
  • colorazione meno accentuata,
  • non tutte le specie possono essere riprodotte.

Specie riprodotte con successo di pesci marini tropicali in cattività

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Quali sono i pesci marini più costosi in commercio?

  1. Paracentropyge boylei, pesce angelo pigmeo menta piperita, il pesce più costoso in assoluto, il prezzo può variare dai 20.000 ai 30.000 euro.
  2. Genicanthus personatus, pesce angelo mascherato, il prezzo si aggira sui 15.000-20.000 euro.
  3. Apolemichthys kingi, il prezzo varia dai 10.000 ai 15.000 euro.
  4. Jeboehlkia gladifer, questo piccolo serranide vive a profondità importanti (150 metri), il prezzo si aggira sui 9000 euro.
  5. Holacanthus clarionensis, il prezzo varia dai 2000 ai 3000 euro.
  6. Chaetodontoplus conspicillatus, uno dei pochi pesci rari che sono stati riprodotti in cattività, gli esemplari di cattura costano meno (2000 euro c.a.) quelli allevati costano molto (6000 euro c.a.).
  7. Zebrasoma gemmatum, pesce chirurgo puntinato, ha un costo estremamente variabile in base alla disponibilità degli esemplari, il prezzo può variare dagli 1000 ai 3000 euro.
  8. Zebrasoma rostratum, pesce chirurgo dal rostro, animale molto raro, il prezzo varia dai 500 agli 800 euro.
  9. Chaetodon tinkeri, o pesce farfalla di Tinker, per questo farfalla endemico delle isole Hawaii il prezzo varia dai 500 ai 700 euro.
  10. Centropyge shepardi, pesce angelo pigmeo di Shepard, il prezzo varia dai 350-400 euro.

Considerazioni finali

Negli ultimi anni il commercio online ha aperto le sue porte anche al commercio di animali vivi come appunto coralli e pesci tropicali. Spesso infatti le persone preferiscono questa metodologia di acquisto al negozio fisico per vari motivi:

  • Prezzo minore
  • ampia scelta
  • consegna in tempi rapidi.

Siamo sicuri che acquistare pesci online sia una buona soluzione?

La maggior parte delle volte il prezzo basso che troviamo sul web è associato alle modalità di acquisto e trattamento degli animali.

Mi spiego meglio: i pesci marini tropicali come precedentemente detto provengono quasi tutti dal mare. Venendo dall’oceano è praticamente d’obbligo un periodo di acclimatazione alla cattività e una quarantena, onde evitare malattie o patogeni che essi potrebbero portare dal loro habitat.

Ritornando a noi, il prezzo basso significa che il pesce ha quasi certamente saltato questa operazione! Tale pratica viene definita acquisto in trans-shipping: ovvero direttamente dall’esportatore saltando il grossista. Così facendo l’acquirente, ignaro di tutto, si ritroverà un pesce che molto probabilmente non avrà lunga vita in quanto non è stato ben acclimatato ed abituato precedentemente alla cattività.

Il mio consiglio è quello di acquistare solamente animali perfettamente acclimatati, quarantenati, non stressati, non denutriti e che accettino il cibo.


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