Neritine: le chiocciole incomprese. Facciamo chiarezza sulla questione

Le Neritine sono molto comuni tra gli acquariofili, in particolar modo la loro popolarità è cresciuta da quando è stata proibita la vendita delle Pomacee.


Neritina-natalensis

Questo articolo sulle Neritine è scritto da Narcissa Evans, autrice del libro Lumache e Bivalvi d’acqua dolce e salmastra.

Le Neritine sono molto comuni nelle vasche degli acquariofili di tutto il mondo, in particolar modo la loro popolarità in Italia è cresciuta da quando è stata proibita la vendita delle Pomacee (comunemente conosciute come Ampullarie). Fu allora che le lumache del genere Neritina divennero la prima scelta quando si cerca una lumaca acquatica efficace e bella. Ma in pochi sanno che questo genere di lumaca non si riproduce mai in cattività: tutti gli esemplari in vendita sono di cattura.

Inoltre le Neritine che troviamo in commercio in Italia (sia da privati che in negozi fisici) sono tutte d’acqua salmastra o marina, non adatte ad acquari d’acqua dolce e spesso vengono vendute persino sotto nomi errati. Ma partiamo dall’inizio e conosciamo meglio questi meravigliosi animali.

Le Neritine prendono il nome da Nerito: dio greco, figlio di Doride e Nereo, nonché fratello delle 12 Nereidi. La leggenda vuole che Nerito rifiutò le lusinghe di Afrodite e per vendetta, questa lo trasformò in una conchiglia (marina).

Habitat

Sono lumache provenienti dall’Africa meridionale, dall’Asia, Sud America e dall’Europa dell’est.

Alcune specie vivono in acqua dolce, ma si riproducono in acque salmastre, altre vivono solo in acqua salmastra, altre ancora sono marine, ma al momento la comunità scientifica non ha ancora definito con esattezza la tassonomia delle diverse varianti e con queste l’habitat di ciascuna di esse. In linea di massima sono lumache che vivono nei fiumi, solo poche specie sono lenticolari, e prediligono fondali sabbiosi, ma con la presenza di rocce. Ci sono sia specie d’acqua fredda, che d’acqua calda.

Descrizione

Sono lumache dalla conchiglia a forma di goccia, omogenea (tranne quella delle clithon) e che presenta diversi patterns, misure e colorazioni a seconda della specie (vedi più avanti l’elenco riassuntivo). Il piede delle Neritine è corto e non sporge dalla conchiglia, nascondendo così anche la testa. I tentacoli sono corti e molto sottili, tanto che si fa fatica a vederli. Sono lumache dotate di un opercolo spesso e duro di forma non concentrica, ma che si espande da un lato della columella.

In natura vivono anche 6 anni, in cattività generalmente non raggiungono nemmeno i 2 anni di vita.

Ecco l’elenco delle specie presenti in commercio:

  • Clithon Corona: di provenienza Giapponese ed indonesiana; la conchiglia è generalmente gialla a strisce nere  presenta diverse protuberanze simili a spine non appuntite, raggiunge max i 2cm di diametro.
  • Neritina Natalensis: specie Africana; hanno la conchiglia arancione chiaro, quasi gialla, e presentano diverse strisce nere verticali, irregolari, e talvolta una o due orizzontali in prossimità della testa. La conchiglia è molto spessa, a forma di goccia e raramente raggiunge i 4 cm di lunghezza. Vi è la variante a piede nero e quella a piede bianco, mentre il colore del guscio non varia.
  • N. pulligera (Black Helmet): specie endemica dell’Australia. Sono lumache completamente nere o marroni, dal guscio a forma di goccia che copre completamente il corpo, anch’esso nero. Sono le più grandi della famiglia e il loro guscio è più tondeggiante rispetto a quello delle altre e certi esemplari presentano una sottile linea arancione nella parte interna del guscio, in prossimità della testa.
  • N. turrita o Vittina: il guscio è di colore arancione scuro tendente al marrone e presenta 2 o più strisce tratteggiate nere. A parte questo sono esteticamente del tutto identiche alla variante Natalensis.
  • N. zebra: Specie endemica del Sud-America. Le N. Zebra sono completamente identiche alle Neritine Natalensis, se non per la colorazione del guscio arancione scuro, come quello delle Turrita.
  • Theodoxus: specie endemica del nord e dell’est Europa. Sono le più piccole della famiglia e dai gusci più variegati. Il corpo dell’animale è bianco, grigio chiaro o giallo, punteggiato di nero con particolare concentrazione sulla testa; il piede è corto e non sporge dalla conchiglia; In media queste lumache non superano i 0,9 cm di lunghezza, ma alcuni esemplari in cattività hanno raggiunto il 1,3 cm.

Talvolta si trovano annunci di Neritine denominate come molto rare e solitamente hanno bellissimi gusci rossi con svariati patterns, tali Neritine sono esclusivamente d’acqua marina perciò sono state pescate in natura e in acqua dolce moriranno nel giro di un paio di settimane.

Acquario ideale

Per la maggior parte delle Neritine servono vasche d’acqua salmastra (vedi sezione valori), solo le Theodoxus vanno inserite in acquario d’acqua dolce di biotopo europeo, tuttavia ne consiglio l’inserimento nei laghetti. Per quanto riguarda l’allestimento della vasca: sono quasi tutte specie di fiume, perciò l’acqua dev’essere ben ossigenata con corrente medio forte; il fondale è preferibilmente sabbioso con numerose rocce e qualche legno.

Per quanto riguarda la densità di popolazione: se proprio le si vuole tenere consiglio di prenderle in rapporto a 5/200 litri e sempre dello stesso genere.

Si possono ospitare anche in vasche aperte, ma che abbiano sempre uno spazio tra il pelo dell’acqua ed il margine della vasca (circa 2 volte la lunghezza della conchiglia).

Alimentazione

Sono animali molto voraci e non lasciano scampo nemmeno all’alga nera a pennello che spesso fa strage di piante a crescita lenta, come la carissima Bucephalandra.

Mangiano principalmente alghe di vario genere, non toccando assolutamente le piante, ma in alcuni casi possono attaccare le uova dei pesci. Non ho mai visto una Neritina nutrirsi di verdure sbollentate, perciò posso ammettere che queste non fanno parte della loro dieta, tuttavia se avete una vasca senza alghe o quasi e volete tenere delle Neritine, dovrete cibarle con pastiglie di alga spirulina, o con mangime apposito per Molluschi, dato che i soli scarti di mangime lasciati dai pesci le porterebbero alla morte da deperimento.

Compatibilità e comportamento

Sono lumache molto lente negli spostamenti e la loro presenza in acquario quasi non si nota, se non fosse per i “labirinti” che disegnano sui vetri brucando le alghe.

Il “labirinto” di una Neritina

labirinto neritine

La particolare conformità del guscio e del corpo rendono impossibile ai predatori attaccare la lumaca, perciò possono convivere con tutti i tipi di pesci (esclusi quellli appartenenti alla famiglia dei Tetraodontidae, che presentano una bocca a becco usata per spaccare i gusci delle chiocciole). Ho visto in alcune vasche Neritine in compagnia di Helena, ma personalmente eviterei di fare questi esperimenti; per quanto riguarda la convivenza con altri Gasteropodi non ci sono controindicazioni.

Sono lumache che serrano ermeticamente l’opercolo e questa peculiarità spesso rende le Neritine un potenziale pericolo per l’intero ecosistema dell’acquario: quando queste lumache muoiono, si ritirano nella conchiglia, serrando l’opercolo e, se non rimosse in tempo, il loro corpo inizia a marcire e quindi inquinare pesantemente l’acqua. La difficoltà sta nel fatto che sono lumache che spesso si ritirano nel loro guscio anche per un giorno intero, sembrando morte; perciò se avete in vasca una Neritina di qualsiasi genere e vedete che sta adagiata sul fondo e non si muove per almeno un giorno, rimuovetela subito dalla vasca, annusatela: se emana un cattivo odore sicuramente è morta, se no potrebbe essere ancora viva perciò spostatela in un bicchiere con l’acqua dell’acquario e aspettate fino al giorno dopo per vedere se si sposta.

Ho avvistato Neritine uscire fuori dall’acqua, ma solo di pochi centimetri e per poco tempo, tuttavia solo lumache capaci di sopravvivere parecchio tempo respirando aria atmosferica.

Riproduzione

Anche se le Neritine sono tutte ovipare, i piccoli appena schiusi devono passare diversi stadi larvali prima di diventare delle chiocciole, con una fase planctonica particolarmente lunga. Le uova sono di forma ovale e di colore bianco, vengono deposte su tutte le superfici immerse e spesso sui gusci di altre lumache; le loro larve si chiamano Veliger e si nutrono di plancton.

Molti hanno provato a riprodurre le Neritine in vasche d’acqua salmastra, ma fin ora hanno fallito tutti, anzi: si è notato che mentre nelle vasche dolci le Neritine continuavano a sfornare uova sterili, in quelle salmastre non ne deponevano affatto. Se da un lato questo è un chiaro segno del fatto che le Neritine in generale non sono organismi a cui un acquariofilo può garantire un habitat idoneo, d’altra parte l’impossibilità di riprodursi è una delle cose che spinge molti ad acquistare questi animali, volendo evitare invasioni di molluschi in vasca.

Dimorfismo sessuale

distinz.sessi neritine

I sessi delle Neritine sono separati, ma è impossibile riconoscerli mentre gli animali sono in vita, perché il dimorfismo riguarda esclusivamente l’opercolo. L’unico modo per capire se si ha in vasca un maschio o una femmina, è tramite l’osservazione del guscio: quello dei maschi presentano delle decolorazioni circolari dovute dalla deposizione delle uova su di esso da parte della femmina, quindi ciò è possibile solo se la lumache si è accoppiata almeno una volta nella sua vita.

La distinzione dei sessi nelle Neritine

Maschio e femmina neritina

Femmina e maschio con le uova sul guscio.

Valori ideali

Come tutte le lumache anche loro prediligono acque dure, assolutamente non acide, preferibilmente ben ossigenate. Sono meno sensibili delle Ampullarie in merito ai metalli pesanti, ma una massiccia fertilizzazione con ferro per le piante potrebbe portarle alla morte.

Non vanno ospitate in vasche d’acqua fredda (ad eccezione delle Theodoxus), quindi mai sotto i 20°C.

  • Clithon corona
    PH: 7,0/8,0
    GH: 10/30 °dGH
    Temperatura: 22/28 °C

Specie strettamente d’acqua salmastra: 1000 a 1024 g/lt.

  • Neritina Natalensis

PH: 7,0/8,5
GH: 10/25 °dGH
Temperatura: 20/28 °C

Specie strettamente d’acqua salmastra e calda.

  • Pulligera (Black Helmet)

PH: 6,5/8
GH: 5/60
Temperatura: 18/30 °C

  • N. Turrita o Vittina
    PH: 7,0/8,5
    GH: 10/25 °dGH
    Temperatura: 20/28 °C

Questa specie vive quasi tutto l’anno in fiumi d’acqua dolce, ma migra spesso in acque salmastre dove si riproduce)

  • N. Zebra

PH: 7,0/8,5
GH: 10/25 °dGH
Temperatura: 20/28 °C

  • Theodoxus
    PH: 7,3/8,9
    GH: 10/16°dGH
    Temperatura: 4/23 °C

Sono le uniche Neritine che passano tutta la vita in acqua dolce.

Prezzi delle Neritine

I prezzi delle Neritine variano dai 3 euro fino ai 7 euro per esemplare.

Per esperienza personale posso tranquillamente ammettere che un organismo prelevato dal suo habitat naturale e messo in cattività (dove non riesce a riprodursi, tra l’altro) non vivrà tanto quanto vivrebbe in natura, per questo non sostengo questa pratica, anche se personalmente mi è capitato di ospitare presso le mie vasche diverse specie di Neritina (portatemi da persone che dismettevano gli acquari), tuttavia sono tutte morte dopo pochi mesi, massimo dopo un anno. Ho sentito di Neritine arrivate a vivere 2 anni in acquario, ma penso sia solo un caso a sé stante.

Raccomando sempre di non comprare animali prelevati in natura, poiché si incentiva un commercio spietato che non tiene conto del benessere delle specie che cattura.

Per colpa di questa pratica molte specie sono state quasi portate all’estinzione, inoltre la maggior parte degli animali di cattura non sopravvivono al lungo viaggio e al trasferimento in cattività, e anche quelli che sopravvivono e vengono inseriti in acquario, subiscono una drastica diminuzione dell’aspettativa di vita!

Se comunque siete ancora convinti di voler acquistare le Neritine, ricordatevi che gli animali pescati in natura, specialmente i Gasteropodi, sono spesso vettori di molteplici parassiti e malattie, molti/e dei quali trasmissibili anche all’uomo, oltre che agli altri organismi della vasca.

Tutto il team di Acquario Come Fare ringrazia per questa splendida guida Narcissa Evans, autrice del libro Lumache e Bivalvi d’acqua dolce e salmastra.


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