Ecco come applicare il metodo PMDD “Poor Man Dosing Droop”

Il metodo PMDD è stato sviluppato con un duplice scopo: quello di coltivare piante e di controllare le alghe. Dopo vari test e ricerche, è stato ipotizzato che tutti i tipi di alghe possano essere controllate negli acquari piantumati assicurandosi che i fosfati siano il fattore limitante alla crescita delle piante.


metodo PMDD

Il metodo PMDD è stato sviluppato con un duplice scopo: quello di coltivare piante e di controllare le alghe. Dopo vari test e ricerche, è stato ipotizzato che tutti i tipi di alghe (compresi i cianobatteri) possano essere controllate negli acquari piantumati assicurandosi che i fosfati siano il fattore limitante (e controllato) alla crescita delle piante.

La gestione delle alghe in un acquario piantumato è una sorta di circolo vizioso: le alghe entrano in competizione con le piante per rubarsi i nutrienti a vicenda. La crescita delle piante può essere rallentata notevolmente se i nutrienti non sono presenti in una quantità sufficiente. Una situazione questa, che inevitabilmente favorisce le alghe. Ma le piante non possono crescere senza fosfati (la carenza di questo elemento è peggiore dell’eccesso). È necessario quindi cercare di minimizzare la concentrazione in fosfato libero (senza raggiungere gli “zero fosfati”), al fine di mantenere un acquario piantumato con il meno alghe possibili.

Il metodo PMDD

Il metodo PMDD mira a mantenere un leggero eccesso di luce, CO², N, K e microelementi, per consentire alle piante di avere una crescita ottimale e consumare tutto il fosfato disponibile nella colonna d’acqua. Supponendo che non ci siano test affidabili e poco costosi per testare tutti i nutrienti, è stata stabilita una “ricetta standard“, applicabile alla maggior parte delle vasche piantumate. In questo caso, i diversi elementi vengono dosati come percentuale dei nutrienti misurabili, cioè dai test NO3 per la miscela di Macro-Nutrienti e Ferro per la miscela di micronutrienti.

Valori consigliati per PMDD

  • NO3: da 3 a 5 ppm
  • PO4: da 0 a 1 ppm (massimo)
  • Ferro: 0,1 ppm.

Preparazione di soluzioni

Miscela di microelementi:

  • 9 g di chelato oligoelementi miscela CSM + di tipo B (o per sostituzione: commerciale Tipo concime Seachem Flourish, TropicaNutritionPlant, ecc.)
  • 300 ml di acqua osmosi.

Miscela macro-nutriente:

  • 14 gr di K2SO4
  • 6 gr di KNO3
  • 33 gr di MgSO4 (da ridurre se la miscela di micronutrienti contiene abbastanza).

Per semplificare i dosaggi dei diversi elementi di questo metodo, sono stati riuniti in 2 soluzioni. Ciascuna di queste soluzioni può essere facilmente misurata utilizzando due “standard“: ferro per micronutrienti e NO3 per macroelementi. Ciò facilita enormemente la gestione della fertilizzazione.

La miscela di micronutrienti e macronutrienti nel PMDD

Per la miscela di micronutrienti, bisogna aggiungere una miscela sufficiente a mantenere un livello di ferro di circa 0,1 ppm. Il modo migliore per controllare questo livello è testare regolarmente (una volta alla settimana) i livelli di ferro in vasca.
A livello di macro-nutrienti, bisogna misurare il livello di nitrato e regolare la quantità di miscela che viene iniettata per mantenere la concentrazione in acquario tra 3 e 5 ppm. Si può quindi presumere che gli altri macronutrienti saranno portati e consumati in modo ottimale. L’ideale è di mettere una frazione della dose settimanale ogni giorno, per evitare eventuali carenze di sostanze nutritive.

Attenzione a non eccedere con i nutrienti

D’altra parte, come con altri metodi di fertilizzazione, bisogna fare però attenzione che i nutrienti non si accumulino, perché l’eccesso di alcuni oligoelementi può essere tossico per le piante ed i pesci, o almeno rallentare la crescita delle sostanze nutritive alle piante bloccando l’assimilazione di un altro elemento. Effettuando cambi d’acqua regolari e costanti, questo tipo di problema viene evitato. Una buona base è quella di cambiare il 20-25% del volume netto a settimana. Dopo un certo tempo di utilizzo di questo metodo, verremo ad esaurire completamente il fosforo disponibile. In questo caso, e solo se la crescita delle piante diminuisce mentre tutti i parametri sono ottimali (altri livelli di nutrienti, luce e CO² sufficiente), dovrebbero essere aggiunti fosfati in forma di KH2PO4, per mantenere il tasso di PO4 tra 0 ppm e 1 ppm.


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