Acqua troppo dura? Ecco come fare per abbassare la durezza


come abbassare la durezza
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Come si abbassa la durezza? Ma cos’è la durezza?
Una delle prime cose da fare quando si allestisce l’acquario, è analizzare l’acqua tramite test a reagente o guardando il sito del nostro comune d’appartenenza riguardo i valori dell’acqua di rubinetto. 
Molte nostre acque infatti, possono non essere adatte per l’acquariofilia

Oltre a cloro, metalli pesanti ed in piccole percentuali arsenico, possono avere un’alta concentrazione di sali disciolti non compatibili con i nostri pesci scelti da allevare: ecco l’importanza di misurare il gh ed il kh.

L’importanza del Gh e Kh

  • Il gh misura la durezza totale dell’acqua ed è costituita dalla concentrazione di sali di magnesio e calcio.
  • Il kh misura la durezza temporanea dell’acqua detta anche alcalinità.

Pesci che hanno bisogno di durezze basse sono generalmente quelli appartenenti alla famiglia dei caracidi. Se hai intenzione di allevare pesci come i gymnocorymbus ternetzi, neon o cardinali, allora devi sapere che hanno bisogno di una durezza bassa.

Come si abbassa la durezza?

Esistono due metodi principali utilizzati in acquariofilia per abbassare la durezza dell’acqua in un acquario d’acqua dolce:

  1. Osmosi inversa
    Per abbassare il gh ed il kh può funzionare miscelare la nostra acqua di rubinetto con un’altra acqua con concentrazione di sali pari allo 0 vale a dire l’acqua ad osmosi inversaL’utilizzo di quest’ultima serve a diluire i sali disciolti della nostra acqua di casa.
  2. La torba
    Un’altro metodo che puoi utilizzare per abbassare la durezza, è con l’ausilio della torba.
    La torba oltre ad abbassare gh e kh, interviene sul ph abbassandolo gradualmente. Assorbe ioni di potassio, calcio e magnesio rilasciando ioni di idrogeno fungendo appunto da acidificante. La torba va inserita all’interno del filtro con un sacchettino (meglio tipo calza da donna) in modo che l’acqua passi al suo interno o in alternativa in una zona dell’acquario nascosta da piante.

Ci vediamo al prossimo capitolo per accompagnarti ancora una volta nel meraviglioso mondo dell’acquariofilia.


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