Atyopsis moluccensis, conosciuto anche con il nome di gambero filtratore, Gambero radar, Gambero del ventaglio e Gambero delle Molucche. È un crostaceo di acqua dolce della famiglia delle Atyidae. originari del Sud-est asiatico nella zona indo-pacifica, in particolare le isole Molucche, Thailandia, Singapore e Malesia.
Descrizione degli Atyopsis moluccensis
Gli Atyopsis moluccensis hanno il corpo quasi cilindrico, molto poco compresso lateralmente. Il primo segmento addominale è più grande rispetto ai segmenti posteriori. Le prime due coppie di arti anteriori sono a forma di ventaglio (chelipedi) , gli servono per filtrare l’acqua per alimentarsi di piccoli microrganismi presenti nell’acqua stessa. A tale scopo, di solito si possono trovare, in acquario come in natura, in punti dove sarà presente una notevole corrente.
La maggior parte degli esemplari, quando sono maturi, hanno una striscia bianca brillante che percorre il loro corpo dalla testa alla coda, con una colorazione generale del corpo che varia sul marroncino. Comunque il colore può variare in base al luogo di origine, alla qualità dell’acqua e allo stato di stress di ogni singolo esemplare. Possono arrivare a misurare anche dai 6 ai 10 cm di lunghezza se allevate correttamente. È una specie molto longeva, difatti la loro aspettativa di vita si aggira attorno ai 12 anni.
Dimorfismo sessuale dell’Atyopsis moluccensis
I maschi risultano più grandi rispetto alle femmine, raggiungendo circa i 10 cm di lunghezza, contro i 6 / 7 cm delle femmine. Gli scudi ventrali delle femmine sono più lunghi rispetto al maschio, per ospitare le uova. Ci sono anche differenze nelle loro prime due zampe, molto più robuste nei maschi.
Difficoltà nell’allevamento degli Atyopsis moluccensis
Con questa specie si dovrebbe evitare un acqua troppo acida o troppo morbida. L’ideale è un’acqua da neutra a leggermente alcalina (pH tra 6,8 e 7,8), con durezza moderata o media (6-18ºdGH) ad una temperatura di 24 / 30 gradi.
Come con la maggior parte degli invertebrati anche l’Atyopsis moluccensis è molto sensibile ai metalli e ad altre sostanze chimiche (uno tra tutti il rame) presenti nelle nostre acque di rete.Inoltre, è estremamente sensibile all’ammoniaca.
L’acquario ideale
L’acquario ideale per gli Atyopsis moluccensis dovrà essere abbastanza o molto piantumato, con una forte corrente (per consentire la presenza di microplancton e cibo in sospensione) e molti nascondigli per ripararsi. Come nascondigli sono particolarmente gradite radici, rocce e gusci di noce di cocco con un’apertura attraverso la quale possono facilmente entrare. Hanno soprattutto bisogno di questi nascondigli quando avviene il cambio muta, poiché in quel determinato periodo si sentono molto vulnerabili e potrebbero diventare cibo per gli altri pesci presenti in vasca. L’acquario dovrà essere di almeno 70 litri o più per ospitare un gruppo di 4-5 esemplari, ovviamente dovrà essere più grande se saranno allevate con pesci e altri abitanti della vasca.
Compatibilità con l’Atyopsis moluccensis
Può essere allevato in acquari monospecie o con altri invertebrati o pesci dal carattere tranquillo, poiché è molto pacifico e non attaccherà mai i compagni di vasca. Tuttavia, dovrai stare attento quando sceglierai i suoi compagni di vasca, poiché i ciclidi dalle medie / grandi dimensioni, caracidi dalle medie dimensioni e pesci della famiglia dei Botia potrebbero anche attaccarli ed adirittura ucciderli. Sono particolarmente vulnerabili agli attacchi durante il periodo della muta.
Alimentazione dell’Atyopsis moluccensis
Come detto in precedenza si nutrono principalmente di plancton e cibo in sospensione, rifiuti organici come cibo in decomposizione. Possono però essere nutriti anche con tabs affondanti a base di spirulina. Può anche essere nutrito con naupli di artemia appena schiusi, ma anche con alcune verdure ed alghe. Inoltre gradisce particolarmente e piante acquatiche come la riccia fluitans.
Carattere degli Atyopsis mollucensis
Il carattere degli Atyopsis moluccensis è tendenzialmente timido e pacifico. Deve essere allevato in gruppo, poiché si sentirà più al sicuro e sarà decisamente più attivo, facendosi vedere in giro per la vasca più spesso. Altrimenti se allevato da solo resterà praticamente sempre nascosto. È una specie costantemente alla ricerca di cibo. Generalmente si muovono attraverso il substrato, camminando sulle loro zampe (per questo sono così robusti), ma hanno anche la capacità di nuotare. Se le condizioni dell’acqua in acquario saranno favorevoli, l’esoscheletro cambierà ogni 3-4 settimane. Quindi non spaventarti se vedrai uno scheletro vuoto girare per la vasca, non è morto, ha semplicemente cambiato muta.
Riproduzione
La riproduzione non è possibile in un acquario d’acqua dolce, poiché ha bisogno di metamorfosi e di diversi stadi larvali, che possono verificarsi solamente in acqua salmastra. Non ci sono rapporti affidabili che dimostrino che la riproduzione in cattività sia mai stata raggiunta. Le femmine portano un centinaio di uova (a volte più) di colore scuro per 3 settimane, per rilasciarle poi proprio al momento della schiusa. Le larve misurano dapprima circa un millimetro.
La riproduzione in natura segue uno schema simile a quello di Caridina japonica: le uova vengono rilasciate nel corso di un fiume e trasportate dalla corrente, dove troveranno acqua salmastra per sviluppare la prima metamorfosi, per andare in acque sempre più salate. Se non raggiungono l’acqua salmastra nei primi tre giorni muoiono. Una volta che i successivi stadi larvali saranno stati completati e si saranno trasformati in semi adulti, risaliranno il fiume andando verso le acqua dolce.
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