Le Tridacne sono molluschi popolari e molto amati da tutti gli acquariofili marini. La loro vera bellezza, tuttavia, la raggiungono solo quando vivono in salute, in quanto hanno un mantello sottile, ma al tempo stesso molto delicato, che è fantastico da vedere. I mantelli di questo mollusco hanno modelli intricati ed esistono in una grande varietà di colori. Ho visto queste vongole nei più svariati colori: viola, blu, verdi e gialle, e alcune hanno anche qualità iridescenti. Non è difficile capire perché questi bivalvi siano così popolari.
Questi molluschi si trovano in tutto il Pacifico. Le quattro specie più facilmente disponibili sono
- Derasa,
- Squamosa,
- Maxima,
- Crocea.
- Gigas (non in acquario in quanto gigante).
Ci sono in realtà due altre specie che non sono nel commercio dell’acquario, vale a dire T. Tevoroa e T. Costata, una specie nuova scoperta nel Mar Rosso.
Morfologia della Tridacna
Senza addentrarci troppo in una lezione di morfologia, poniamo l’attenzione solo su alcune caratteristiche fondamentali della Tridacna.
Come tutte le altre vongole, questi affascinanti animali sono collocati nel Phylum (famiglia) dei Molluschi, insieme alle lumache e ai cefalopodi e ad un certo numero di altri organismi correlati. All’interno di questo phylum, le tridacne sono collocate nella classe Bivalvia (due valvole), che comprende anche le ostriche, le capesante, ecc. La stragrande maggioranza di questi bivalvi, sono alimentatori filtranti, cioè, hanno un doppio scopo: catturare piccole particelle di cibo dall’acqua di mare che viene filtrata all’interno dei loro corpi per effettuare uno scambio di gas.
Tuttavia, le tridacne acquistano anche la nutrizione attraverso simbionti algali.
Tutte le tridacne hanno infatti un tessuto connettivo specializzato denominato mantello che forma una falda sottile a forma di “taco” che avvolge tutto il corpo del mollusco ed è anche responsabile dell’immagazzinamento del carbonato di calcio fondamentale per la formazione e la crescita del guscio.
Inoltre è dotata di apparati sensoriali come tentacoli e ocelli, sensibili alla luce e aperture attraverso le quali l’acqua di mare entra ed esce dal guscio.
Il tessuto del mantello è tipicamente esteso al di fuori dei bordi del guscio per agire da collettore solare, aumentando la superficie del mantello esposta alla luce solare e quindi aumentando la fotosintesi. Sono questi lembi estensibili del mantello che rendono le tridacne così attraenti, spesso coperte da pattern esotici sotto forma di puntini, cerchi, strisce e onde in un ampio spettro di colori.
A differenza di quasi tutte le altre vongole, le tridacne, infatti, sono provviste di zooxantelle che gli conferiscono queste belle colorazioni. Le zooxantelle sono alghe dinoflagellate del genere Symbiodinium. Raccolgono composti inorganici sia dal mollusco ospite che dall’acqua di mare per produrre molecole organiche (carboidrati, amminoacidi e glicerolo) attraverso la fotosintesi. Le molecole organiche vengono poi passate all’ospite e forniscono nutrizione al mollusco, consentendo una rapida crescita.
Anatomia della Tridacna
All’inizio della vita di una tridacna, la quantità di zooxantelle è limitata, basandosi di più sull’alimentazione filtrata. Si stima che piccole tridacne abbiano il 65% del carbonato di calcio totale dall’alimentazione filtrata. Le vongole più grandi ottengono solo il 34% del loro carbonato totale dall’alimentazione filtrata, indicando quindi, una maggiore dipendenza dalla fotosintesi.
I molluschi hanno due sifoni che fanno circolare l’acqua dentro e fuori dal loro corpo. C’è un grande sifone inalatorio foderato di tentacoli finissimi da cui entra l’acqua. L’acqua viene poi espulsa attraverso un più grande sifone espiratorio. Le gobbe delle tridacne sono interessanti in quanto vengono utilizzate sia per la respirazione che per l’alimentazione.
Alla base del mollusco c’è un piede che serve per arpionarsi al substrato. Per aiutarsi ulteriormente ad ancorarsi al suolo entra in gioco un organo detto bisso, posizionato nella parte posteriore nella cerniera dei due gusci. È fondamentale fare attenzione quando si sposta il mollusco da un posto all’altro in acquario, per evitare di danneggiare il piede o peggio ancora, il bisso. È facile danneggiare l’organo bissale e se ciò accade, con molta probabilità, la tridacna muore. Una volta che un mollusco è ancorato a una roccia, è meglio spostare il mollusco e la roccia insieme.
Identificazione della tipologia di Tridacna e differenziazione
Distinzione dei vari tipi di tridacna confrontando le conchiglie
Con un alto grado di esperienza, è possibile riconoscere le tridacne direttamente dalla conformazione del mantello. Tuttavia, il vero carattere distintivo di questi molluschi è dato dalla loro conchiglia. Come possiamo osservare dalla figura sopra, la morfologia dei gusci è diversa per ogni specie. I tratti salienti in genere sono:
- Cerniera.
- Apertura bissale.
- valvole
- Ondulazioni dei margini.
Vediamole di seguito una ad una, tridacna per tridacna.
Tridacna Derasa
Nativa delle acque dell’Australia, Isole Cocos, Figi, Indonesia, Nuova Caledonia, Palau, Papua Nuova Guinea, Filippine, Isole Salomone, Tonga e Vietnam. La T. Derasa si trova sui bordi esterni delle scogliere in profondità dai 4 ai 10 metri.
È una delle più grandi, può arrivare fino a 60 cm di lunghezza. La specie è nota per la mancanza di nervature e scale sul suo grosso guscio. Il guscio e le sue sei o sette pieghe verticali lo aiutano a distinguerla dalla più grande Tridacna gigas, che ha quattro o cinque pieghe e una texture più pronunciate. La mancanza di suture (sporgenze del guscio) che sono presenti nella maggior parte delle altre specie di Tridacna è un segno di riconoscimento di questa specie. Il mantello è solitamente caratterizzato da strisce o macchie ondulate e può essere colorato con miscele di arancio, giallo, nero e bianco, spesso con linee blu o verdi brillanti.
- Seconda specie gigante di tridacna.
- Lunghezza del guscio a 60 cm.
- Valvole pesanti e molto spesse.
- Margini della valvola ondulati con 6-7 estremità arrotondate.
- Bisso stretto e corto e cerniera di solito più lunga della metà della lunghezza del guscio.
tridacna derasa
Tridacna Squamosa
È distinta dai grossi bordi scanalati sul suo guscio e un’apertura bissale che è piccola rispetto a quella degli altri membri della famiglia Tridacnidae. La colorazione normale del mantello va dal marrone e viola a verdi e gialli disposti in maniera lineare e allungata. Tridacna squamosa cresce fino a 40 centimetri di diametro.
Sessile in età adulta, i tessuti del mantello agiscono come habitat per le zooxantelle (alghe dinoflagellate simbiotiche monocellulari) da cui ottiene una parte importante della sua nutrizione. Di giorno, estende il suo mantello in modo che le alghe ricevano la luce del sole per approvvigionarsi tramite fotosintesi.
Talvolta la Tridacna squamosa è tenuta in acquario, dove richiede una certa quantità di cure. Questa specie è un membro relativamente difficile da allevare tra le Tridacne.
Questa specie richiede una moderata quantità di luce perché si basa su zooxantelle per una parte della sua nutrizione. Questi dinoflagellati usano il mantello come habitat. Tuttavia, non è così dipendente dalla fotosintesi come gli altri molluschi della famiglia come la T. crocea o T. maxima , e si nutre anche di fitoplancton per completare la dieta.
Si raccomanda inoltre di non tenerla con gli anemoni, poiché l’anemone può muoversi vicino al mollusco e farlo chiudere o addirittura mangiarlo. Nell’acquario, dovrebbe essere mantenuto nella parte più bassa e anche se alcuni esemplari preferiscono sdraiarsi nel substrato, occasionalmente si ancorano alle rocce.
Tutte le vongole richiedono una qualità d’acqua eccellente, ma possono contribuire a ridurre i livelli di nitrati in vasca. Sono note, infatti, per consumare nitrati liberi.
- Lunghezza del guscio fino a 41 cm.
- Valvole spesse e pesanti.
- I margini della valvola sono ondulati con e ricchi di nervature.
- Linea cerniera metà della lunghezza delle gusci.
- Leve larghe proiettate sulle pieghe primarie delle nervature
- Piccolo orifizio bissale.
guscio di tridacna squamosa
tridacna squamosa
Tridacna Maxima
Sono le più famose in ambito acquariofilo poiché la loro colorazione impressionante ricorda quella della T. Gigas Tuttavia, le più grandi mantengono una dimensione gestibile, tipicamente non superiori a 20 centimetri di lunghezza. Quando è aperto, il mantello luminoso azzurro, verde o marrone è esposto e oscura i bordi del guscio. I suoi colori attraenti sono il risultato di cellule pigmentate cristalline. Queste proteggono il mollusco dagli effetti della luce solare intensa, per migliorare la fotosintesi delle zooxantelle.
- Lunghezza del guscio fino a 35 cm.
- Valvole pesanti e spesse.
- Bordi della valvola ondulati con circa cinque estremità generalmente triangolari.
- Linea della cerniera meno della metà della lunghezza della conchiglia.
- Aperta, presenta un grande orifizio bissale.
tridacna maxima
Tridacna Crocea
È la più piccola vongola nella sottofamiglia Tridacninae e cresce ad una dimensione massima di 15 cm. Ha due valvole di spessore unite da una cerniera che è tipicamente tra un terzo e meno della metà della larghezza del guscio. Tipicamente le conchiglie sono leggermente o moderatamente allungate, e l’animale è piuttosto gonfio, soprattutto vicino alla cerniera. La valvola superiore ha da sei a dieci pieghe che si bloccano al margine con alre pieghe simili sulla valvola inferiore in modo che possano combaciare perfettamente e che la guarnizione possa chiudersi. La valvola inferiore presenta fessure attraverso le quali emergono i filamenti del bisso che fissano l’animale al fondo marino.
Il colore delle valvole è generalmente grigio/bianco, talvolta con un accenno di colore rosa/arancione, giallo o arancione; questa colorazione può formare una fascia vicino al margine superiore, in particolare sulla superficie interna. Il mantello, la parete del corpo morbido che copre gli organi interni dell’animale, proietta tra le valvole quando sono aperte ed è brillantemente colorato. Possono essere di diverse tonalità di azzurro, verde, porpora, oro, arancio o marrone, spesso arricchite con macchie, strisce o onde. Ha molte piccole sporgenze sulla superficie esposta e una linea di ocelli vicino al margine.Il sifone inalatorio, attraverso il quale viene prelevata l’acqua nel guscio, è circondato da molti piccoli tentacoli e il sifone espiratorio è spesso lungo e tubolare.
- Lunghezza del guscio a 15 cm (specie più piccola).
- Valvole moderatamente pesanti e spesse.
- I margini della valvola hanno l’ondulazione con 4-5 interstizi triangolari delle nervature.
- Linea cerniera meno della metà della lunghezza della conchiglia.
- Grande bisso.
gusci di tridacna crocea
tridacna crocea
Tridacna Gigas
È il bivalvo più grande esistente. La Tridacna gigas è una delle specie di molluschi più minacciate. Può pesare più di 200 chilogrammi per 120 cm di diametro e ha una durata media in natura di oltre 100 anni. Si trovano anche sulle sponde delle Filippine, dove sono chiamate “taklobo” e nel Mar Cinese Meridionale nelle barriere coralline di Sabah (Borneo Malese). La Tridacna gigas vive solitamente sulla sabbia corallina o ancorata su detriti corallini e può essere trovata a profondità massime di 20 m.
Gli adulti di T. gigas sono le uniche vongole giganti incapaci di chiudere completamente le loro conchiglie. Anche quando è chiusa, una parte del mantello è visibile, a differenza della molto simile T. Derasa. Tuttavia, questo può essere riconosciuto solo con l’aumentare dell’età e della crescita. Tridacna gigas ha quattro o cinque pieghe verticali nel suo guscio; questa è la caratteristica principale che la distingue dal guscio molto simile della T. derasa, che ha sei o sette pieghe verticali.
- Lunghezza della guscio fino a 137 cm.
- Valvole equilaterali, valvole centrali.
- Valvole molto pesanti (oltre 300 kg) e spesse negli esemplari grandi.
- I margini della valvola sono ondulati con 4-5 estremità generalmente appuntite delle nervature.
- Linea della cerniera più lunga della metà della lunghezza del guscio.
- Bisso piccolo.
Tridacna gigas in natura
Tutta la maestosità della tridacna gigas
Requisiti per la cura delle tridacne
I requisiti di cura per queste vongole sono simili a quelli richiesti dai coralli in quanto richiedono una buona luce, una buona qualità dell’acqua e un buon flusso d’acqua. Se ci fosse un’area in cui concentrarsi, tuttavia, sarebbe la luce. Le Tridacne vivono per lo più in aree superficiali e richiedono un’alta illuminazione, specialmente quando invecchiano e si affidano sempre meno all’alimentazione. Come guida generale, le vongole inferiori ai 8 centimetri dovrebbero beneficiare di un supplemento di fitoplancton.
Seconda all’illuminazione è la necessità di mantenere la chimica dell’acqua a puntino. Valori alti di calcio e alcalinità metterebbero in serio pericolo le tue tridacne. Per quanto riguarda il movimento, queste vongole preferiscono il flusso moderato pur avendo origine in aree superficiali della scogliera che ricevono un’azione pesante. La preoccupazione per l’alto flusso nell’acquario è il rischio di introdurre bolle nel corpo che non potrebbe eliminare e che le risulterebbero nocive.
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