Hai difficoltà a coltivare nel tuo acquario un bel tappeto denso di Hemianthus Callitrichoides o Eleocharis Acicularis? Puoi provare il metodo “dry start”.
Perché il metodo “dry start”?
Alcuni aquascapers usano spesso piante da primo piano per i loro lavori come la Hemianthus Callitrichoides, Eleocharis Acicularis o Glossostigma Elatinoides. Basti pensare al famoso stile giapponese “Iwagumi”, dove vengono utilizzate quasi esclusivamente piante da primo piano. Queste piante non sono le più facili di tutte da mantenere, poiché hanno un alto fabbisogno di CO2 rispetto a tante altre piante. Senza ciò le piante possono diventare di color giallo, brutte da vedere, per poi marcire.
Il metodo dry start può quindi offrire una soluzione a questo tipo di problemi. Invece di riempire l’acquario con l’acqua, per poi piantare le piante da primo piano, lo si lascia a secco, ad eccezione di un substrato umido. In questo modo, le piante possono crescere facilmente e rapidamente senza problemi di alghe, ed una volta cresciute e radicate a dovere, si può passare successivamente a riempire la vasca di acqua.
Come si inizia con il metodo dry start?
Inserisci il substrato tipo il prodibio e gli altri decori come rocce e radici in acquario. Non appena avrai finito di inserire tutto, puoi inumidire il substrato aggiungendo pochi millimetri di acqua sopra il fondo. In questo modo tutto rimarrà bello umido, cosa che alcuni tipi di piante amano. Quindi pianta il maggior numero possibile di piante da primo piano ad una distanza di 2 cm l’una dall’altra.
Appena avrai completato la piantumazione, tappa la parte superiore della vasca per mezzo o del coperchio o di una pellicola trasparente e fai partire l’illuminazione.
Le operazioni da effettuare durante il metodo dry start
Il bello del metodo dry start è che richiede pochissima manutenzione, in realtà quasi nulla. L’illuminazione dell’acquario non dovrebbe essere molto forte, poiché nell’acquario non c’è l’acqua, né si dovrebbe aggiungere Co2. L’unica cosa che puoi fare è di tanto in tanto aprire la pellicola o il coperchio per far entrare un po’ d’aria fresca, ed inumidire di tanto in tanto con l’ausilio di uno spruzzino le piante ed il fondo se vedi che si stanno asciugando.
L’inserimento dell’acqua all’interno dell’acquario
Non appena tutto sarà cresciuto bene, potrai finalmente riempire di acqua l’acquario. Non dimenticare di somministrare la CO2 per una buona crescita delle piante. Durante le prime 2/4 settimane si consiglia di somministrarne una buona dose. Dal momento che non ci sono pesci o altri animali all’interno della vasca, una quantità così elevata di anidride carbonica non è assolutamente dannosa.
Nel frattempo puoi effettuare cambi d’acqua settimanalmente. Inoltre, si raccomanda anche di regolare l’illuminazione dell’acquario. Tre ore nella prima settimana, 5 ore nella seconda, 8 ore nella terza. Facendo ciò si ridurrà l’insorgenza delle tanto odiate alghe, e non si influirà sulla crescita delle piante, cresceranno solo più lentamente. Non dimenticare di regolarti con la somministrazione di nutrienti.
Conclusioni
Naturalmente, il metodo dry start è adattabile solo per le piante che possono vivere sia in emersione che sommerse in acqua, detto ciò spero di averti aiutato con questa guida a coltivare le tue piante con successo e soddisfazione. Una delle piante più comuni che si possono utilizzare coltivandole con questo metodo è l’Anubias. Se utilizzi il metodo dry start diccelo sul nostro gruppo Facebook.