
Idropisia è un antico termine medico che una volta era utilizzato per descrivere uno stato di gonfiore a causa di un accumulo di fluidi nei tessuti o cavità del corpo, come l’addome. Un pesce affetto da idropisia, spesso ha una pancia gonfia.
La malattia è in realtà un’infezione causata da batteri che sono comunemente presenti in tutti gli acquari. Di conseguenza, praticamente qualsiasi specie di pesce può essere colpito da idropisia.
Tuttavia, un pesce sano raramente si ammala di questa malattia. I pesci sono sensibili solo quando il loro sistema immunitario è compromesso da qualche fattore di stress. Se tutti i pesci nella vasca sono sotto stress, è possibile che l’intero acquario possa essere infettato. È anche possibile che solo uno o due pesci possano ammalarsi, in particolare quando viene presa tempestivamente prevenendo la diffusione della malattia. L’idropisia infatti, non è una malattia contagiosa, gli altri pesci potranno essere contagiati solo in caso di morte del soggetto colpito. Con il progredire dell’infezione, possono comparire lesioni cutanee, la pancia si riempie di fluidi e diventa gonfia, gli organi interni sono danneggiati, ed infine i pesci muoiono. Anche con un trattamento immediato, il tasso di mortalità è purtroppo elevato. Solo i pesci che vengono curati nei primi stadi di infezione sono in grado di rispondere positivamente al trattamento.
Sintomi dell’idropisia
I sintomi variano da caso a caso. Alcuni pesci presentano la classica pancia gonfia, altri mostrano lesioni cutanee, mentre altri ancora non mostrano sintomi visibili.
Questa variabilità è ciò che rende difficile la diagnosi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si osservano una serie di sintomi, sia fisici che comportamentali. Questi includono:
- Ventre sproporzionatamente gonfio.
- Rigonfiamento degli occhi.
- Ano arrossato e gonfio.
- Feci bianche e filamentose.
- Ulcere sul corpo, lungo la linea laterale.
- Colonna vertebrale incurvata.
- Pinne rovinate.
- Il pesce sembra letargico, meno attivo.
- Oppure il pesce smettere di mangiare.
- Il pesce risiede spesso sulla superficie.
Questi sintomi sono il risultato della progressione dell’infezione. Gli organi interni sono i primi ad infettarsi, in particolare il fegato e i reni. L’anemia si verifica, causando un arrossamento delle branchie. L’addome si riempie di liquido, causando un incurvamento della colonna vertebrale. Le squame si scostano dal corpo, dando l’aspetto di una pigna. Questo sintomo è un classico indice che l’infezione è quasi irreversibile.
Causa
L’agente batterico che provoca idropisia è uno dei tanti batteri negativi comunemente presenti in acquario. La causa di fondo per cui un pesce contrae l’infezione, in primo luogo è per via del sistema immunitario compromesso che lascia il pesce suscettibile alle infezioni. Questo può accadere come il risultato di stress per una serie di fattori, come ad esempio i seguenti:
- Quando la vasca è gestita male (da qui l’importanza di sifonare spesso il fondo).
- Scarsa qualità dell’acqua.
- Ammoniaca o picco di nitriti (è sempre consigliato controllare periodicamente i valori e, se necessario, aggiustarli).
- Sbalzi di temperatura in vasca (un cambio d’acqua fatto frettolosamente, può essere causa anche di altre gravi malattie).
- Lo stress (i pesci possono essere stressati per vari fattori: popolazione incompatibile, allestimenti non adatti alla specie, troppo / poco movimento d’acqua, ecc.).
- Troppo cibo avanzato in acquario (dai il giusto apporto di cibo agli inquilini in vasca senza eccedere).
- Coinquilini troppo aggressivi.
- Altre malattie.
In generale uno stato di stress di breve durata non comprometterà lo stato immunitario dei pesci. L’abbassamento delle difese immunitarie dovute a cause di stress, è intesa per un’esposizione a lungo termine.
Trattamento
Con una diagnosi tempestiva, è possibile salvare i pesci infetti. Il trattamento è orientato a correggere il problema con una terapia di supporto ai pesci malati.
- Sposta i pesci malati in un acquario di quarantena.
- Aggiungi il sale nella suddetta vasca, 1 cucchiaino da cucina ogni 3,5 litri.
- Nutri i pesci malati con alimenti di alta qualità. Possibilmente freschi.
- Utilizza un riscaldatore impostando la temperatura agli stessi gradi della vasca principale.
- Esegui un ciclo di antibiotici.
È importante isolare il pesce o i pesci malati in una vasca di quarantena usando la stessa acqua del tuo acquario principale insieme ad un aeratore (molto importante averne uno in casa, si utilizza spesso per curare svariate malattie dei pesci). Nel frattempo, effettua un cambio d’acqua nell’acquario principale e monitora i pesci sani da vicino per notare eventuali comparse dei sintomi negli altri inquilini. Aggiungi un cucchiaio di sale ogni 3,5 litri nella vasca di quarantena. Mantieni questa vasca rigorosamente pulita, eseguendo cambi d’acqua parziali ogni 3/4 giorni.
Fornisci ai pesci malati una varietà di cibi freschi e di alta qualità, ma non prima del secondo giorno. Spesso questo è sufficiente per risolvere l’infezione se non è troppo avanzata. Al termine della cura lascia almeno altri 2 giorni il pesce nella vaschetta per vedere se si è ripreso del tutto. Se procede tutto bene, potrai reinserirlo nell’acquario principale. Se dopo 2 giorni, il pesce non risponde bene alle cure, dovrai usare l’antibiotico. Si consiglia un antibiotico ad ampio spettro specifico per batteri. In genere è un farmaco a base di ambramicina. Il medicinale si presenta in forma di capsula che dovrà esserne sciolta una ogni 20 litri d’acqua. La cura dovrà durare 5/10 giorni. Tieni il pesce (o i pesci) sotto stretta osservazione per diverse settimane dopo che i sintomi sono scomparsi.
Prevenzione
Come in molte malattie, la prevenzione è la cura migliore. Quasi tutti i fattori che mettono a rischio i pesci, possono essere prevenuti. Poiché la cattiva qualità dell’acqua è la causa principale più comune di stress, la manutenzione dell’acquario è fondamentale. Altri fattori da tenere a mente sono:
- Eseguire regolari cambi d’acqua.
- Mantenere l’acquario pulito.
- Pulire regolarmente il filtro.
- Evitare il sovraffollamento della vasca.
- Non sovralimentare.
- Variare la dieta.
Se l’acquario è tenuto a dovere, focolai di idropisia sono più che improbabili.
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