- Il ruolo del carbone attivo nell’acquario marino
Tra i tre tipi di filtrazione utilizzati dell’acquariofilia marina, biologici, meccanici e chimici, la filtrazione chimica è forse la meno compresa. Questo post è tutto incentrato sul carbone attivo, il tipo più popolare di filtrazione chimica utilizzato negli acquari.
Cos’è il carbone attivo?
Il carbone attivo è un mezzo di filtrazione chimico molto adatto per la rimozione di composti organici disciolti. I vantaggi di un uso regolare, sono acqua cristallina e la rimozione di cattivi odori. Il carbone attivo è semplicemente carbone trattato con ossigeno per aprire milioni di pori a livello microscopico. Questi pori rendono il carbone altamente reattivo all’assorbimento. L’assorbimento è dato grazie ad un legame chimico debole che si verifica solo sulla superficie del composto. Questo assorbimento è un effetto filtrante che si verifica su tutto il volume dell’acquario. Immagina una spugna che assorbe l’acqua senza trattenerla.
Come funziona il carbone attivo?
Come detto sopra, il carbone attivo rimuove i composti organici dall’acqua grazie al principio di assorbimento. Questo processo comporta il trasferimento degli inquinanti dall’acqua alla fase solida. L’assorbimento si basa sulle forze elettrostatiche di Van der Walls. Questa “forza” attraente forma legami relativamente deboli tra il carbone e i composti organici disciolti nell’acqua. Il carbone attivo potrebbe rilasciare, quello che rimuove fino ad un certo punto, ma ciò si verifica raramente. I batteri colonizzano facilmente la superficie esterna del carbone attivo e consumano alcune delle sostanze organiche assorbite. L’azione batterica riattiva una piccola porzione del carbone e forse impedisce il desorbimento.
L’assorbimento si riferisce alla diffusione dei composti nella rete porosa in cui si verifica l’intrappolamento fisico. L’ozono, ad esempio, viene assorbito dal carbone e viene quindi “disintossicato” e reso sicuro per l’acquario. Quando lo si posiziona nel reef, si consiglia di collocarlo vicino una forte area di flusso, come ad esempio nella coppa dello skimmer. Un effetto collaterale è che il carbone attivo può diventare polveroso, quindi ti consiglio di sciacquare accuratamente per evitare che piccole particelle si perdano intorno la barriera corallina.
Due miti da sfatare sul carbone attivo
Ci sono alcuni miti comuni sul carbonio attivo da sfatare:
Mito # 1: Può essere rigenerato in forno. Verità: Il processo di riattivazione del carbone, significa aumentare la propria superficie interna e sbarazzarsi di impurità. Questo processo è fatto a quasi 1000 °C in un ambiente controllato. Tecnicamente, è possibile rigenerare il carbone usurato, ma non con metodi artigianali.
Mito # 2: Sballerà la tua chimica dell’acqua. Verità: Il carbone non rimuove l’ammoniaca, nitriti o nitrati dall’acqua. Inoltre, non ha alcun effetto sulla durezza dell’acqua o sull’alcalinità.
Conclusione
In breve, il carbone attivo è il materiale più performante di filtrazione chimica per una ragione. È estremamente efficace e facile da usare. Inoltre, è uno dei metodi meno costosi per la filtrazione in acquario in rapporto ai molti miglioramenti che apporta alla qualità dell’acqua.
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