Come capire l’alcalinità dell’acquario marino


alkalinity
capire l’alcalinità

Quando ho fatto il passaggio dall’acquario d’acqua dolce a marino, sono rimasto incuriosito dal termine “alcalinità“, termine tipicamente usato dal lato dell’acquariofilia marina. Durante i miei anni di mantenimento dei sistemi d’acqua dolce, ho sempre usato il termine “alcalina” in modo intercambiabile con “basica”. In altre parole, rispetto alla scala del pH, descriverò qualsiasi valore inferiore a 7 più acido e qualsiasi valore superiore a 7 come più alcalino o basico appunto

Alcalinità e basicità: relativi, ma diversi

Quello che ho scoperto presto, è che l’alcalinità è veramente legata al pH, solo nel senso che pensavo originariamente. Infatti, l’acqua dell’acquario può effettivamente avere un pH relativamente alto ma alcalinità bassa. In questo scenario, il pH è instabile e può diminuire rapidamente se viene introdotto un acido (parleremo in questo caso di alcalinità temporanea, ma lo vedremo fra poco). Quindi, chiaramente, i termini “alcalina” e “basica” non sono sinonimi.

In poche parole, il livello di alcalinità dell’acqua dell’acquario si riferisce alla sua capacità di resistere a un cambiamento verso il basso del pH in presenza di un acido. Mi piace pensare all’alcalinità come ad un antiacido per un l’acquario marino. Gli acidi vengono introdotti sotto forma di materia organica in decomposizione, rifiuti metabolici degli organismi marini, eccedenza di anidride carbonica, ecc.

Cosa è quindi l’alcalinità?

Quando parliamo di capacità di “tamponare” l’acqua (cioè stabilizzare il pH dell’acqua) negli acquari marini, parliamo di alcalinità dove i bicarbonati e il carbonato sono i maggiori contributori. L’alcalinità, esprime la concentrazione di bicarbonati di Calcio e Magnesio, e, per i motivi fin qui elencati, può essere chiamata anche “durezza carbonatica o temporanea” che viene misurata dai kit di test di alcalinità disponibili in commercio. La durezza carbonatica, esprime i contenuti di Calcio e Magnesio sotto forma di bicarbonati. L’unità di misura che la identifica è la sigla KH (gradi tedeschi) o mg/l (1 KH=17,85 mg/l).

Esistono però, altri 2 tipi di alcalinità/durezza:

Durezza permanente: esprime i contenuti di Calcio e Magnesio sotto forma di sali (solfati, cloruri, nitrati, ecc.).

Durezza totale: è la somma delle 2 precedenti ed è la capacità dell’acqua di stabilizzare il pH quando vengono introdotti in acqua degli acidi. L’alcalinità totale è caratterizzata dall’unità di misura GH (1 GH=10 mg/l). Questa durezza è quella che erroneamente gli acquariofili misurano con l’unità di misura KH.

Quale valore deve avere il mio acquario?

Ok lo so, questa parte dell’acquariofilia è difficile e noiosa, quindi approfondiremo il tema dell’alcalinità e di come tenerla sotto controllo più avanti in un altro post. Devi sapere che per avere un’alcalinità nella norma nel tuo acquario marino, i valori KH devono essere compresi tra 8 e 12.

Intanto di seguito ti lascio una tabella che puoi scaricare per tenere sempre con te.

valori acquario marino
I principali valori ottimali che deve avere l’acquario marino

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