Molto spesso le persone che si avvicinano all’acquario marino lo fanno perché affascinate dalle innumerevoli specie di pesci colorati che esistono. Per la maggior parte dei neofiti infatti gli invertebrati come i coralli sono una seconda preferenza.
Di Michele Sartini
Come già sappiamo, esistono diverse tipologie di acquari marini, dall’acquario di barriera con invertebrati difficili (SPS), all’acquario di semplice gestione con i coralli molli. Chi l’ha detto che in una vasca marina debbano per forza esserci i coralli? Per rispondere affronteremo in questo articolo della gestione completa dell’ acquario marino solo pesci.
Acquario marino solo pesci: la vasca
In commercio troviamo tante specie di pesci marini colorati. Spesso però, a causa delle loro dimensioni e la loro natura di mangiatori di coralli non possono essere inserite nei normali acquari di barriera. Prendiamo ad esempio la famiglia Pomacanthidae che, a parte il genere Centropyge, raggiunge solitamente una dimensione media di 40 centimetri circa.
Inoltre, sono soliti mangiare i polipi degli invertebrati, salvo pochissime eccezioni. Ogni pesce ha delle caratteristiche ben precise che vanno rispettate per favorire la sua ottimale alimentazione, allevamento, crescita, ma soprattutto benessere. Tornando ai Pomacantidi, solitamente vanno inseriti in vasche da almeno 300 litri a esemplare. Ciò fa capire appunto che necessitano di uno spazio adeguato alla loro mole e abitudini, che è quella di nuotare continuamente.
Riassumendo il tutto, un acquario marino solo pesci non dovrebbe mai essere inferiore a 500 litri di capacità e 150 centimetri di lunghezza. Una vasca di inferiore litraggio e lunghezza non avrebbe alcun senso, per il semplice fatto che tipologie di pesci quali gli Acanturidi, Pomacantidi, Chaetodontidi e pesci balestra sono solitamente i più gettonati per questa tipologia di acquari e necessitano di ampi spazi.
Acquario marino solo pesci: la tecnica
La gestione dell’acquario marino solo pesci non è neanche paragonabile agli acquari di barriera, si tratta infatti di una gestione assai più semplice che di avvicina molto all’acquario d’acqua dolce. Pochi ma fondamentali elementi tecnici servono per un’opportuna conduzione dell’ acquario solo pesci, andiamoli a trattarli più nello specifico.
Lo schiumatoio
Dopo l’illuminazione, lo schiumatoio ricopre sicuramente l’oggetto più importante dell’acquario marino, ha il compito infatti di mantenere una qualità dell’acqua idonea agli animali che popolano l’acquario, per capire il funzionamento dello schiumatoio, andate a leggere l’articolo a lui dedicato.
In una vasca di soli pesci lo schiumatoio come già detto è di centrale importanza, dato che i pesci alimentandosi in maniera massiccia produrranno tantissima sostanza organica che andrà successivamente smaltita. Come già sappiamo lo smaltimento, o più precisamente il filtraggio biologico delle sostanze organiche nell’acquario marino è dato dalla roccia viva, che presenta all’interno della sua conformazione porosa i batteri nitrificanti e denitrificanti.
Lo skimmer deve essere proporzionato al litraggio dell’acquario, questa è una regola basilare, ma nell’acquario di soli pesci è meglio se sia sovradimensionato, per appunto fronteggiare un grande carico organico data da un’elevata presenza di pesci.
Acquario marino solo pesci: illuminazione
Non avendo coralli all’interno, l’illuminazione può benissimo basarsi su tecnologie non troppo costose o articolate, ma che comunque esaltino bene le livree dei pesci. I classici tubi T5 o plafoniere a led di buona qualità andranno più che bene. Sconsiglio di optare per luci scandenti, in quanto porterebbero alla nascita di alghe indesiderate, cianobatteri o altri problemi, perché pur essendo una vasca popolata solo da pesci marini, la luce ricopre sempre un ruolo fondamentale per l’intero ecosistema, quindi una luce scadente sta a significare un acquario che non andrà mai bene.
Pompe di movimento
Il movimento delle correnti marine è da ricreare anche in questa tipologia di acquari, semplici sistemi di pompe con un’adeguata portata litri/orario non troppo costose controllate da una centralina sarebbero la giusta scelta, per praticità di utilizzo e per il corretto movimento dell’acqua in tutti i punti dell’acquario.
Tracimazione, risalita e sump
Per una regolare ossigenazione dell’acqua e per un controllo maggiore e soprattutto comodo degli accessori tecnici dell’acquario, è altamente consigliato avere un vano di contenimento sottostante la vasca principale (sump) che attraverso un sistema di tracimazione per caduta, fa andare l’acqua in sump e la fa poi risalire tramite una pompa, dopo essere stata trattata. Il tracimatore funziona in poche parole come un troppo pieno, la caduta dell’acqua nella sump fa sì che quest’ultima sia adeguatamente ossigenata, cosa da non sottovalutare in un ecosistema composto da soli pesci.
Filtri esterni a zeolite o resine
In una vasca dove gli inquinanti si formeranno con facilità, possedere un filtro esterno (più pratico) non è d’obbligo, ma può fare la differenza. Il filtraggio chimico in un acquario marino è sempre un’arma a doppio taglio, specialmente se sono presenti coralli esigenti, in quanto possono impoverire troppo l’acqua, ma in una vasca popolata da soli pesci il filtraggio chimico è consigliato. La conosciuta zeolite è utilizzata per ridurre la presenza di NO2 e NO3, impedendo allo ione ammonio di trasformarsi in ammoniaca. Le resine anti-fosfati sono impiegate appunto per ridurre il contenuto di PO4.
Acquario marino solo pesci: allestimento
Per l’allestimento siamo liberi di scegliere se inserire materiale di fondo oppure no, come fondale esistono varie opzioni, le più comuni sono la sabbia viva corallina di aragonite e la sabbia jumbo. Secondo me una vasca marina senza una minima presenza di sabbia corallina non è naturale ed esteticamente deludente. Ci sono molte teorie a riguardo, ma in un acquario marino solo pesci aggiungere materiale di fondo non comporta alcun problema in quanto i pesci a differenza dei coralli, non soffrono assolutamente la presenza di valori di fosfati o nitrati troppo alti, a meno che non siano in concentrazione troppo elevata.
L’aggiunta della sabbia infatti non è matematica alla formazione di sostanze inquinanti come spesso si legge o si dice in giro, se si è bravi a gestire l’acquario il materiale di fondo non comporterà nessun problema. Come allestimento principale andranno inserite le rocce vive. Ne servirà una giusta quantità e di buona qualità, in modo da formare nascondigli, cavità e anfratti in cui i pesci più timidi potranno usufruirne a loro piacimento. Alcune specie di pesci come per esempio i labridi e alcuni gobidi necessitano di sabbia per soddisfare la loro etologia, quindi se scegliamo di tenere questi pesci in acquario, la sabbia corallina è praticamente d’obbligo.
Quali sono i pesci possibili da inserire?
Qui si apre un capitolo troppo grande per essere affrontato in tutta la sua estensione. Perciò parleremo delle famiglie di pesci più conosciute e consigliate per questa tipologia di gestione. La famiglia Pomacanthidae è un ottima scelta per vasche di questo tipo, comprendono i generi Pomacanthus, Pygoplites, Holacanthus, Centropyge e i 2 generi più rari e costosi che sono Apolemichtys e Chaetodontoplus. In linea generale sono animali molto facili da mantenere in un acquario domestico, ma che deve essere molto grande, specialmente se la nostra intenzione è quella di inserire più di una specie.

Specie come il Pomacanthus imperator, Semicirculatus, Xanthometapon sono valide scelte soprattutto per la loro robustezza e capacità di adattamento. È altamente consigliato introdurre pesci non adulti, ma bensì in stadio giovanile, perché riescono ad ambientarsi meglio alla vita in cattività.
I pesci chirurgo sono sicuramente tra i più resistenti in assoluto, ma anche quelli che necessitano di più spazio per il nuoto, specialmente se parliamo di Acanthurus sohal, Acanthurus lineatus, Acanthurus coeruleus, Acanthurus achilles, Acanthurus olivaceus, Naso lituratus, Naso lopezi, Naso brevirostris e via dicendo. I pesci farfalla si dividono anch’essi in molti generei diversi, conosciamo i Chaetodon, Heniochus, Forcipiger e Chelmon.
Questi pesci nascondono molti più lati negativi rispetto agli altri. Non riescono infatti per la maggior parte delle volte, a vivere a lungo tempo in acquario. Spesso a causa del loro prezzo non troppo alto vengono acquistati inconsapevolmente. Cerca di acquistare solo pesci quarantenati in maniera perfetta e che soprattutto accettino tutte le tipologie di cibo, secco in primis. Nell’acquario marino di soli pesci l’introduzione di pesci piccoli e invertebrati come i crostacei pulitori ricopre un ruolo importantissimo per lo stato di salute dei pesci più grandi, il Labroides dimidiatus e il Lysmata amboinensis aiuteranno gli altri organismi a liberarsi dei parassiti e del tessuto morto.
Attenzione ai coralli, non farti prendere da voglie strane
L’inserimento di coralli in acquari popolati da pesci di questo tipo non è una mossa saggia, tuttavia nulla è scritto. Animali come i Sarcophyton, Lobophyton e gli anemoni sono spesso o del tutto ignorati, specialmente quest’ultime. Ciò nonostante se vogliamo inserire invertebrati di questo tipo dobbiamo assicurarci che l’illuminazione sia adeguata. È assolutamente falso che i molli e gli anemoni crescono con tutto, anzi. Attenzione però: non voglio dire che gli unici pesci possibili da inserire sono solo i grandi chirurghi o pesci angelo. È altrettanto bello un acquario marino di soli pesci composto da Pomacentridi da branco e altri pesci di taglia piccola.
Acquario marino solo pesci: manutenzione
Per una buona efficienza dell’intero sistema bastano davvero poche accortezze. I cambi d’acqua possono essere effettuati con sali non troppo “carichi” a differenza di quelli che si usano per acquari di barriera. I valori dell’acqua vanno periodicamente controllati e assicuriamoci quotidianamente che nessun pesce presenti segni di malessere, stress o incompatibilità con altri.
Conclusioni
L’allestimento di un acquario marino solo pesci è una “moda” superata. Si vedono infatti sempre meno persone che lo allestiscono, tuttavia sono acquari di grande impatto visivo, donano molto movimento e soprattutto colore.
In linea di massima possiamo riassumere questo articolo così:
- Vasca molto grande
- Buona ossigenazione
- Schiumatoio sovradimensionato
- Illuminazione non troppo importante
- Buon movimento
- Allestimento minimale
- Pesci consoni all’acquario che abbiamo
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